“Dopo anni di promesse disattese da parte del Sindaco Sala
sul potenziamento dei municipi, è paradossale e dispotico che l’unica azione
che la sinistra milanese voglia decretare sia tendenziosa e prettamente di tipo
elettorale”, denunciano i presidenti dei municipi di Milano Samuele
Piscina (Municipio 2), Paolo Bassi (Municipio 4), Alessandro Bramati (Municipio
5), Marco Bestetti (Municipio 7) e Giuseppe Lardieri (Municipio 9).
“L’invio della proposta di delibera della Presidente Censi,
controfirmata anche dai consiglieri Fumagalli, Pirovano, Barberis e Rizzo,
volta a rivedere le modalità d’elezione dei municipi di Milano modificando
l’articolo 97 dello Statuto comunale, ha dell’incredibile. Il testo, giunto ai
consigli circoscrizionali senza alcun preavviso o confronto con i diretti
interessati, rende di fatto scontato il secondo turno elettorale nei municipi,
portando la soglia minima di voti per l’elezione al primo turno dal 40% al 50%.
Si tratta di un vero e proprio atto di forza nonché una scortesia istituzionale
senza precedenti”.
“Arriviamo da 4 anni nei quali i municipi, contrariamente a
quanto viene dichiarato negli spot elettorali del Sindaco, sono stati messi in
un angolino, senza i reali poteri che potrebbero permettere di migliorare la
vita dei cittadini e con un regolamento, scritto dalla stessa maggioranza che
siede a Palazzo Marino, mai interamente applicato. Siamo stati deprivati del
personale migliore che puntualmente viene trasferito negli assessorati comunali
senza fornire alcuna sostituzione. Siamo sotto organico e da questo mese il
Comune, con il parere contrario di tutti i presidenti, ha ridotto i dirigenti
municipali da 9 a 5, assegnandone uno ogni due direzioni con conseguenti
problemi gestionali non irrilevanti. È dal 2016 che da Palazzo Marino
promettono mari e monti, ma i municipi continuano a essere un ente fumoso il
cui ruolo principale rimane quello di districarsi tra gli uffici nella speranza
di riuscire a ottenere dal Comune la soluzione ai numerosi problemi. È ridicolo
che, all’interno di questa panoramica, ci sia chi, arrampicandosi sugli
specchi, paragoni i municipi a comuni quali Bergamo e Brescia, con numeri
simili di abitanti, ma poteri decisamente differenti”.
“Prendiamo atto che la sinistra milanese sia seriamente
preoccupata di perdere le prossime elezioni, vista la totale inerzia comunale e
il palese abbandono dei municipi e dei cittadini, e che pertanto il Sindaco sia
propenso a tentare di correre ai ripari con una modifica allo Statuto comunale
che gli possa permettere l’alleanza con i compagni del Movimento 5 Stelle e
della sinistra estrema al secondo turno, tipico e becero esempio di calcolo
elettorale sui risultati attesi che fa capire il tipo di politica portata
avanti dal PD milanese. Sala però non fa i conti con l’oste e rischia
fortemente che il doppio turno diventi un vero e proprio boomerang! L’unica
cosa certa è che ne consegue un aumento dei costi della politica a causa dei
fondi necessari per garantire il secondo turno, in un momento storico nel quale
invece dovremmo essere tutti propensi a tagliare le spese non necessarie per
garantire i servizi ai cittadini”.
“L’ultimo problema dei municipi sono le regole per
l’elezione dei loro membri!”, chiosano i presidenti di centrodestra, “I
municipi chiedono rispetto, personale e poteri, non magheggi elettorali per far
vincere una parte politica a discapito dell’altra. Che decentramento vuole
lasciare Sala alla città? Manca meno di un anno alle elezioni e chiediamo a
questa amministrazione di invertire velocemente e drasticamente la rotta,
ritirando questa proposta fatta frettolosamente e sedendoci attorno a un tavolo
per trovare proposte e soluzioni condivise che vengano realmente portate a
compimento, contrariamente alle favolette che ci sono state raccontate in questi
ultimi anni. La corsa è una cattiva consigliera caro Beppe, occhio a non
inciampare poiché il cambio delle regole (spesso) non porta alla vittoria!”.